Sveglia presto la mattina per partire, con le prime luci verso sud e verso Playa Blanca dove ci aspetta la traversata in traghetto a Fuerteventura. Il tragitto è molto breve, poco più di 20 minuti e ne approfittiamo per svegliarci per bene con un caffè: oggi ci aspetta un’altra luuunga giornata !
Sbarcati a Corralejo ci dirigiamo subito all’autonoleggio dove avevamo prenotato la seconda macchina. Purtroppo qui i tempi si dilungano parecchio e aspettiamo più di un’ora il nostro turno (autonoleggio Hertz: sconsigliato !) impazienti per iniziare l’esplorazione di questo nuovo luogo, più grande e selvaggio rispetto alla pur bella Lanzarote. Ricevuta in consegna la Toyota Auris che ci accompagnerà nei prossimi giorni, facciamo tappa nel paese di Villaverde, nell’interno, dove scarichiamo i bagagli e facciamo il check-in presso l’Hotel Rural Mahoh, il rusticissimo alloggio che ci ospiterà per 2 giorni (consigliato !).
Sbrigate le formalità del caso partiamo per El Cotillo, piccolo villaggio di pescatori della costa nord-occidentale dell’isola. Il mare che ci accoglie è di una bellezza selvaggia, la giornata meravigliosa che fa da contorno alimenta il nostro entusiasmo. Percorriamo una tortuosa strada sterrata che costeggia tutto il nord di Fuerteventura, toccando innumerevoli calette di spiaggia frequentati da pochi surfisti o appassionati di kite fino a ritornare a Corralejo. Dopo un rapido pranzo torniamo via strada asfaltata a El Cotillo, stavolta diretti nella prima spiaggia presente uscendo dal paese verso sud.
E’ uno spettacolo naturale veramente magnifico. La giornata molto calda invita a buttarsi nelle acque antistanti, limpide e per niente fredde, percorse da potenti onde contro cui è divertente cercare di stare in piedi. In uno di questi tentativi (mestamente fallito… ^_^) Ale perde addirittura gli amati occhiali !!!
Più tardi ci spostiamo ancor più verso sud, ancora su sterrato, e troviamo una fantastica caletta D-E-S-E-R-T-A tutta per noi. La marea tende a ritirarsi e scopre un bagnasciuga lunghissimo che dona al posto un’atmosfera magica.
Un paffuto gabbiano solitarrio si presta al mio teleobiettivo, per niente spaventato dalla mia presenza.
Trascorriamo tutto il pomeriggio in completo relax, leggendo e rinfrescandoci ogni tanto con un bagno.
Al tramonto la spiaggia ci regala qualche riflesso da non perdere e ci godiamo in completa solitudine anche gli ultimi raggi di luce della giornata.
Tutte le altre foto di questo primo giorno scoppiettante in quel di Fuerteventura sono nella galleria:
CIao ma la caletta si chiama caletta del rio?
Il nome non lo ricordo, ma è a pochi chilometri dal paese, scendendo verso sud per la strada sterrata. Se non ricordo male ce ne sono 2 o 3 una vicino all’altra.