Ultimo fine settimana di un luglio rovente. Complice un venerdi di ferie partiamo belli carichi per un piccolo trek di 3 giorni nel Parco delle Alpi Marittime, nel basso Piemonte, a poco più di 3 ore di distanza in auto dall’afosa Lucca.
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Il nostro obiettivo è un anello attorno al massiccio dell’Argentera, superba montagna rocciosa di 3.297 m che domina le altre cime della Val di Gesso. La partenza avviene dal minuscolo paesello di Terme di Valdieri: siamo attrezzati di tutto punto con il necessario per dormire in rifugio, bacchette da trekking e beveraggio. Io mi porto su tutto il corredo fotografico (Lumix GH2 + Lumix GF1) e per non farmi mancare niente anche il cavalletto.
Risaliamo di buona lena la Valle della Casa, prima su asfalto e poi su comodo sentiero circondato da ameni prati, fino al bivio che vede l’inizio della salita vera e propria per il nostro primo posto tappa ovvero il Rifugio Remondino, visibile con un buon teleobiettivo fin dal fondovalle.
La salita è regolare, ma abbastanza faticosa, anche per la cappa d’afa che vigila sulle nostre teste. Nel giro di pochi minuti, però, la situazione cambia radicalmente e ci troviamo in un amen sotto un fulminante temporale estivo del quale ho registrato questo breve video. Noi abbiamo trovato rifugio sotto un masso erratico, ben riparati dai provvidenziali poncho.
In un quarto d’ora la natura si placa e ricominciamo a salire. Superata quota 2000 metri incontriamo una coppia di stambecchi femmine molto socievoli, proprio sul nostro sentiero.
Incontrare questi splendidi animali non è affatto difficile in questa zona. Assieme al Parco del Gran Paradiso credo che questo sia il miglior posto in Italia per osservare questi ungulati.
Arriviamo in breve al Rifugio Remondino (2.430 m.) e scarichiamo gli zaini sulle brande. Veloce doccia e subito qualche foto dei dintorni, accompagnati da numerosi stambecchi che qui sono veramente di casa. Di fronte a noi la magnifica Cima di Nasta.
Ceniamo assieme agli altri avventori, tra cui ci piace ricordare due signori liguri con cui abbiamo chiacchierato e che avevano in programma per il giorno seguente una vicina via di arrampicata. Subito dopo torniamo fuori per goderci un bellissimo tramonto.
Ricca dormita, facilitata dalla stanchezza della salita, e risveglio “diesel” con una tipica colazione da rifugio con caffellatte e fette biscottate con burro e marmellata. Facciamo gli zaini e ripartiamo sotto un cielo non troppo rassicurante.
L’itinerario preveda la risalita di un lungo canalone di pietre e sfasciumi, ambiente tipico di questa quota e di questa zona. Vicino a noi la luce del mattino illumina la bella catena della Madre di Dio (2.800 m).
Saliamo ancora con un passo sorprendentemente buono e ne approfittiamo per una deviazione al Lago di Nasta. Da qui, in un’ulteriore ora di salita, arriviamo all’agognato Colle Brocan, dove ci concediamo la classica foto di rito.
Inutile aggiungere che la vista è maestosa. Oltretutto il meteo volge al bello e quindi possiamo godere di un’ampia visibilità. Ci aspetta una massacrante discesa su nevai, roccia e praterie verso il Rifugio Genova, nostro secondo posto tappa, ma questo lo racconteremo nella seconda parte.
Nel frattempo potete godervi la galleria: